domenica 25 dicembre 2011

Un Natale mezzo cotto


Sicuramente oggi le priorità saranno, in ordine di importanza:
- riprendersi dalla sbornia di una improbabile cena in compagnia di rumeni, per poter stare in piedi, vedere dove si trovano il bagno e la cucina.
- mettere in ordine la cucina, completamente assediata dalle stoviglie che questa settimana hanno deciso di fare sciopero, rivoluzione, sit-in, manifestazione, occupazione, autogestione.. stoviglie francesi!
Ok, al cinema non ci vado, non oggi, che sembrerà di essere in un centro commerciale.. viva lo streaming e viva i libri, viva "Siddharta" di Hermann Hesse che mi ha ridato sete di lettura dopo un anno di indigestione forzata e che oggi sicuramente finirò di leggere mentre nel fornetto cuociono dei...
Mi-cuit al cioccolato
per 4 golosi:
100 grammi di cioccolato fondente
40 grammi di farina
120 grammi di zucchero semolato
3 uova
90 grammi di burro

Preriscaldare il forno a 200°.
Far fondere a bagno maria il cioccolato e il burro. Sbattere in una ciotola le uova, lo zucchero e la farina, io ho usato la fecola di patate, risultato otttimo.
Aggiungere il cioccolato e burro fuso all'impasto e continuare a mescolare bene, se possibile con una frusta.
Imburrare quattro piccoli recipienti da forno in alluminio o in ceramica e infornare per 8-10 minuti a seconda della capienza del recipiente che usate. Il mi-cuit è appunto mezzo cotto e deve quindi avere un cuore di cioccolato fuso.
Così:
Però siccome il mi-cuit visto dal lato B ha un fascino tutto particolare, vi mostro anche l'altra faccia, che è più carina, anche se purtroppo non si nota il coté "vulcano in eruzione", voilà:


Si servono appena sfornati, e qui partono le maledizioni contro me stessa, mi sono scordata di nuovo il gelato alla vaniglia, Sgrunt!

Buon Natale!

martedì 6 dicembre 2011

Francesismi: crumble al rabarbaro

"...Rabarbaro rabarbaro, con la locomotiva, a fine settimana arriva la befana!"
Ecco, i miei rapporti col rabarbaro si limitavano a poche parole di un vecchio successo di Sandra Mondaini. In cucina l'ho visto usare pochissimo, per nulla in Italia, un po' in Francia e in Germania. In questi giorni mi sono cimentata nella spesa al supermercato dei surgelati e vedendo delle buste enormi della suddetta pianta ho pensato che poteva essere un buon accostamento con burro, farina, zucchero... un crumble semplice. Tutto ciò a ritmo dei successi della Mondaini!
 


Crumble al rabarbaro, che in francese è una signorina, la rhubarbe.
Ingredienti per 6 persone
500 gr di rabarbaro
130 gr di farina (di grano saraceno è perfetta)
60 gr di zucchero di canna
100 gr di burro
Per i creativi: semi di sesamo, zenzero grattugiato


Preriscaldate il forno a 200°, non ventilato.
Una volta tagliata la signorina a pezzetti di 3-4 millimetri di spessore e stesa in un teglione da forno si lavorano la farina, lo zucchero e il burro con le mani in modo da ottenere un composto sbricioloso, il crumble, che andiamo a versare uniformemente sulla signorina rhubarbe.
Forno per 30-40 minuti. Il crumble è buono mangiato freddo e molto rappreso. Il rabarbaro si scioglie e diventa come una crema verdastra ricoperta da uno strato importante di pasta burrosa e croccante.  

Personalmente golosamente lo preferisco con una palla di gelato alla vaniglia o alla panna o con una bella panna montata fatta in casa.
Ottimo se preparato il giorno prima, come moltissimi altri dolci del resto.
E ora "Sbi-ru-li-no! Son l'omino pazzo pazzo che fa cose pazze pazze..."
E' iniziato un altro tunnel...